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Capo Nord 2006
gg Data Partenza Arrivo Paesi km Parz. km Tot.
1 gio 29 giugno Lecce Levico (TN) I 1069 1069


Mario è partito da Caserta, io da Lecce per incontrarci in una stazione di servizio sulla A14, nei pressi di Termoli, da cui è iniziata la nostra avventura insieme!

Già da questo inizio si possono individuare alcuni tratti dei due personaggi.

Avevo calcolato 360 km per me e 160 per Mario, prima del “rendez-vous”. Quindi, preventivando una mia partenza alle 8 e una media di 100 km/h, avevo fissato l’appuntamento per le 11.30.

Conoscendo (?) il carattere di Mario e ricordando il casino che aveva fatto in taVesuvio, nei giorni precedenti, sull’ora della partenza del gruppo vesuviano (“non prima della 10”, diceva lui; gli altri: “partenza all’alba!”), avevo un sincero timore che mi avrebbe fatto aspettare sotto il sole in autostrada, quindi lo avevo pregato di fare un piccolo sacrificio e di partire massimo alle 9.30, per arrivare all’appuntamento per le 11.30.

Ebbene, arrivo alla stazione di servizio alle 11.30 (sputate!) e, da lontano, chi ti vedo? Mario! Aspettava, con l’immancabile sigaretta assassina in bocca e un cenno di saluto, del tipo “azz, ma spacchi l’orologio, oltre che i cog….!”.

E lui? Era partito alle 8.30 e aveva aspettato un’ora in autostrada! Ecco com’è fatto Mario: all’inizio ti dice “NO”, “non se ne parla nemmeno”, “ma quando mai!?”; se poi ha del tempo per rimuginarci sopra e riconosce che la cosa è giusta, allora LA FA! E spesso con eccesso di zelo, anche peggio del sottoscritto (un vero pedante!).

Bene. Abbracci. Complimenti reciproci, “Hai visto? Credevi che non ce l’avremmo fatta?”,  informazioni e visione reciproche delle moto, un caffè (uno dei due aspetta fuori) e via per la grande avventura…

I chilometri che ci separano dalla meta serale non sono esilaranti, motociclisticamente parlando: autostrada, sole, “arrivare quanto prima”, centinaia di km in poche ore, panorama piatto (dopo il tratto abruzzese-marchigiano), che ridiventa piacevole da Verona in poi.

Faccio una telefonata a Donatella (mia figlia) per sapere come procede il suo viaggio in treno; alla fine subirà solo un piccolo ritardo e si ricongiungerà a noi percorrendo gli ultimi metri a piedi dalla stazione.

Arriviamo ad un’ora decente (prima della cena) direttamente a Caldonazzo, Garnì Bellavista, il luogo dove è stata sistemata la “reception” del 14° International Transalp Treffen (29/06 – 02/07); riceviamo l’immancabile targhetta di riconoscimento, le road map per i due giorni successivi, i tagliandi per i pasti e le indicazioni per arrivare al nostro albergo, distante qualche chilometro.

Quindi, incontriamo e salutiamo gli amici napoletani (Nico e Concetta, Luigi Cip, Luca Shadowing, Doriana) e tanti, tanti amici della Lissta (Remo, quello con le “K”, Gegè e il fratello gemello che più gemello non si può, Diego il grande capo, Geronimo e Ricciolo e Flavio, prossimi motonaviganti in Scandinavia anche loro, Manè il gesucristo, Pedrone l’africano, Fransiskaner, Mad Lux, Dariofreccia… Altri si uniranno al gruppone i giorni successivi (Dijetto, prossimo al parto, Stiui l’apolide…). Dei tedeschi, olandesi, eccetera, presenti non ne conosco manco uno; e la cosa non è che cambierà molto alla fine dell’incontro! (Bisognerebbe ricalibrare meglio questi incontri, che si riducono immancabilmente a “sottoincontri” nell’incontro.)

Cip ci consegna le bandierine del TAVesuvio, con le quali gireremo nei due giorni successivi. Quasi tutte verranno spe(a)zzate via dal vento; ma quella di Mario arriverà anche al mappamondo di Capo Nord e la mia pure dopo, nel modo avventuroso che si vedrà più avanti!

Nico mi consegna religiosamente la bandierina dell’Italia con su scritto “irriduciBBili”, confezionata da Dario Serra e affidata a Nico perché me la consegnasse all’ITT con l’obbligo di farla sventolare a Capo Nord e riprodurre documentazione fotografica dell’evento. Verrà fatto!

Un salto all’albergo per lasciare i bagagli e sciacquare qualche propaggine arrugginita. All’andata mia figlia fa la conoscenza di Mario e della sua guida; avendo ancora i bagagli sulla mia moto, chiedo a Mario se gentilmente può portarsi lui mia figlia come zav e lo prego di non fare il pazzerello, come suo solito e almeno per questa volta. Non lo avessi detto! Almeno due o tre volte ho perso Mario dallo specchietto e in un caso sono dovuto addirittura tornare indietro, preoccupato. Niente: stava semplicemente eseguendo i miei ordini, “andava piano e faceva ammirare il paesaggio”! In realtà mia figlia indossava ancora gli indumenti di viaggio in treno, troppo leggeri per la trasferta serale in moto.

Di nuovo giù per la cena, stavolta con la figlia come mia passeggera e opportunamente protetta dagli indumenti tecnici; cena, cazzeggio solito, risalita in albergo, buona notte a tutti.

Cena

Ristorante convenzionato per l’ITT
Prezzo: compreso nel totale dell’incontro
Senza particolare menzione. Ristorante molto affollato; si è mangiato al risparmio, per limitare le spese dell’incontro.

Pernotto

Hotel Al Pian – Pian dei Pradi – Campregheri –
http://www.hotelalpian.com/
Prezzo: compreso nel totale dell’incontro

Conoscevo già questo albergo (l’albergatore mi ha infatti riconosciuto subito): l’anno scorso è stato la base del “Quattro Passi”.

Il giudizio complessivo è “BUONO”, sia per il prezzo che per il tipo di sistemazione, proporzionata al prezzo. L’anno scorso vi avevamo cenato (ricordo, bene); quest’anno solo colazione.