sito di o' professore
Samarcanda NO tu NO - 2010
 

Km
Giorno Data Tappa Paesi parz. tot.
21 mar 18 ago  Sarandé - S.Caterina (LE) I 240 9986

Costeggiando lo Ionio da Sarandë a Vlorë


Imbarco a Valona


Navigazione Valona-Brindisi


Incredibile come sia possibile caricare così una povera Transalp!

Che dire, l'Albania è proprio bella, perdinci. Percorrendo la litoranea che va da Saranda a Valona, ho la conferma delle prime impressioni di ieri. Mi piace chiamare questa strada, "litoranea di montagna": "litoranea", perchè costeggia un mare stupendo, lo Ionio, in un susseguirsi di calette "riservate" e paeselli d'altri tempi (che però, timidamente, stanno adattandosi al turismo, sia pure non "caciarone"); "di montagna" perchè si inerpica sui costoni del Mali iCikës secondo curve e tornanti da capogiro, fino a raggiungere altezze di 1000 m e più, mai allontanandosi veramente dal mare.

Mi accorgo che il tempo a disposizione scarseggia. Peccato, ci sarebbero un sacco di bei posti da fotografare... Niente, devo filare a Valona. Il traghetto parte alle 12, devo fare i biglietti (e non ho moneta locale), all'imbarco dovrei essere almeno mezz'ora prima, sono le 9 e mancano ancora una 80.na di km il che, su questa strada vuol dire 1 ora e mezza, a voler essere "allegrotto andante"; non mi va di arrivare filo-filo.

Arrivo a Valona e trovo traffico; mi innervosisco e vivacizzo l'andatura, zigzagando e sfruttando gli spazi liberi. La strada è cosparsa di sabbia e a un incrocio un buontempone mi taglia la strada; freno, modulando per non slittare... riesco a fermarmi a 0,5 cm dalla carrozzeria pluriammaccata del catorcio.

In porto, fortunatamente, trovo un botteghino ambulante dove vendono biglietti; qualche fastidio nel cambio dei dollari ma riesco a spuntare un prezzo pressochè identico a quello regolare delle biglietterie. Mi metto in fila e... aspetto una vita, prima di essere imbarcato e di scoprire che non avevo regolato l'ora in Albania! Detto in parole povere, sono in anticipo di un'ora. Grrrr!!

La partenza è ritardata, ma con i traghetti sono abituato, è una regola ferrea. Sul traghetto posso constatare come l'Albania si avvia ormai a sfruttare al massimo una delle poche risorse a sua disposizione: il turismo. I passeggeri sono infatti quasi tutti italiani e stranieri, presumibilmente turisti. Ma vi sono anche famiglie albanesi intere, a volte di nazionalità mista (marito albanese, moglie straniera, difficilmente il viceversa) che ritornano nel luogo di lavoro in qualche paese europeo. Da come vestono e dalla qualità delle carrozzine dei loro pargoli, sembrano ben integrati, lontano anni luce dalle condizioni in cui anni fa vedevamo in TV questi poveracci sui barconi alla deriva nell'Adriatico.

Il mio viaggio giunge al termine. Lo sbarco a Brindisi è una formalità, i successivi 70 km per arrivare a casa non li vedo nemmeno. Lina mi aspetta a Santa Caterina, la casa di mare dove di solito abitiamo d'estate. L'abbraccio caldo del ritorno, alla fine di un mio lungo viaggio, ha il sapore di un premio che non sento di meritare, dopo averla lasciata sola per tanti giorni.

Decido immediatamente: il prossimo anno voglio dedicarlo a Lei, ce ne andremo insieme in Spagna e Portogallo!