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Capo Nord 2006

Bagagli

Importante è stato annotare minuziosamente una lista delle cose da sistemare nei bagagli: questo ha evitato di non dimenticare nulla al momento della partenza, come invece avviene spesso.

Il “trucco” è questo: nei giorni (e mesi!) precedenti, man mano che vengono alla mente, si segnano le cose che si ritiene di dover portare in viaggio, anche (soprattutto!) le più banali, riportandole nella giusta sezione della lista. Pochi giorni prima di partire si incominciano a reperire e raggruppare i vari oggetti in tanti mucchi, tanti quanti saranno i bagagli che li conterranno. Il giorno prima di partire sarà un gioco da ragazzi riporre ordinatamente e in modo razionale il tutto nei diversi contenitori.

Questo è stato il mio bagagliame. [Nel file excel c’è una colonna dove, per ogni oggetto, è riportato il contenitore in cui è stato riposto.]

prof alla partenzaprof alla partenza

Come si può vedere il bagaglio è diviso in 10 settori:

VESTIARIO NORMALE

VESTIARIO TECNICO

NOTTE

TOELETTA

MEDICINALI

DOCUMENTAZIONE

HI-TECH

CUCINA

UTILITIES

MOTO

Sul numero di contenitori che hanno costituito il bagaglio è interessante aprire una parentesi.

Il principio è stato il seguente: riporre il tutto in modo da dover trasportare il meno possibile sul luogo di ogni pernotto e dover aprire e chiudere i bagagli il meno possibile. A conti fatti, è incredibile il numero totale di ore (nei venti e passa giorni del viaggio) perse a trasportare dalla moto alla stanza, aprire, trovare gli oggetti, riporre ordinatamente gli oggetti, chiudere, ritrasportare alla moto (spesso con qualche piano di troppo!).

La soluzione adottata (ma non ancora la più conveniente!) prevedeva 4 bagagli, qui numerati da BG_0 a BG_3, in ordine di importanza e utilizzo crescente (v. fig. precedente). La sacca gialla BG_X era una sacca “transitoria”: conteneva l’abbigliamento tecnico di mia moglie (casco, guanti, giacca e pantaloni), a futuro uso di mia figlia, che mi avrebbe raggiunto da Torino a Trento, per provare l’ebbrezza di essere la mia zavorrina nei tre giorni dell’ITT! Tale sacca avrebbe dovuto proseguire per Torino, al seguito della figlia. Ma questa è un’altra storia, che vi racconto più avanti.

Nel bauletto (BG_0) erano riposti tutti quegli oggetti che potevano rimanere sulla moto durante i diversi pernottamenti: attrezzi per la moto, antipioggia, guanti e altri indumenti da viaggio, scarponcini da “scalata” (sì, vedrete, serviranno anche questi), ecc.

Nella sacca nautica gialla (BG_1) c’erano gli indumenti “di ricambio”; doveva essere aperta, perciò, una volta ogni due o tre giorni. Ma la storia di questa sacca (e di quella transitoria BG_X) è UNA DELLE STORIE di quest’avventura (v. Giorno n. 4).

Nel borsone nero Louis (BG_2), erano riposti tutti gli oggetti che dovevano servire a ogni pernottamento (indumenti, oggetti per la notte, cassetta hi-tech con la miriade di caricatori per ogni diavoleria moderna, ma anche oggetti per la cucina, alimenti, caffettiera, aglio olio e peperoncino… e compagnia bella!).

Con l’esperienza acquisita posso dire che sarebbe stato meglio suddividere il borsone in due contenitori, uno dei quali per gli oggetti della cucina e la maggior parte dell’hi-tech, non effettivamente utilizzati tutte le notti.

Infine, nella borsa-serbatoio (BG_3) c’erano tutti quegli oggetti che dovevano essere assolutamente sempre a portata di mano (documenti di moto e personali, mappe e documentazione di tappa, documentazione sulle prenotazioni, macchina fotografica, navigatore, bottiglietta d’acqua, fazzoletti, maglietta di ricambio, k-way…). Anche questo bagaglio avrà un ruolo importante nelle STORIE che compongono la nostra storia (v. Giorno n. 9).

Ancora tre cose sul bagagliame.

1) Perché borse varie e non laterali? Risposta: quando sono senza passeggero procedo più a mio agio con la moto più “sottile”. Questo si è dimostrato utile, ad esempio, negli incolonnamenti autostradali, quando procedevo come una silouette tra le due file di macchine. Mario, al contrario, con le sue laterali voluminose andava come un rinoceronte impazzito, ma andava, andava… Le mie borse erano rigorosamente a tenuta stagna e, rispetto a quelle laterali rigide, hanno comportato solo qualche fastidio in più nel montaggio-smontaggio dalla moto.

2) Sul modo di riporre gli oggetti: meglio “in verticale”, quando possibile. Ad esempio, nel bauletto, è facile mettere i diversi oggetti in modo che occupino spazio in verticale e poco in orizzontale. In questo modo, aprendo il bauletto si ha immediatamente tutto sott’occhio e a disposizione!

Nelle borse morbide è più difficile ottenere lo stesso effetto. In questo caso è risultato efficace cercare di sistemare gli oggetti ogni giorno nella stessa posizione: dopo qualche giorno riuscivo a ritrovarli a occhi chiusi al semplice tatto e a sfilarli dalla borsa senza svuotarla completamente… Ma il mattino successivo preferivo risistemare il tutto con ordine, partendo dalla borsa vuota!

3) Gli indumenti, in caso di pioggia intensa potrebbero bagnarsi ugualmente, anche se contenuti in borse teoricamente stagne. Mi è capitato altre volte! Una soluzione infallibile è quella di suddividere gli oggetti in più buste per indumenti, quelle che nei negozi di abbigliamento usano per conservare maglioni e simili, solitamente provviste di una cernieretta, di plastica anch’essa. Questa soluzione ha anche il pregio non trascurabile di avere una suddivisione più razionale degli oggetti nella borsa, una loro reperibilità più rapida ed “esclusiva”.