sito di o' professore
Samarcanda NO tu NO - 2010
 

Km
Giorno Data Tappa Paesi parz. tot.
9 ven 06 ago  Tabriz - Miyando'ab IR 350 4109

 

Lasciamo la comoda suite e ci prepariamo a lasciare Tabriz. Attraversiamo con difficoltà una piazza, dove numerosi poliziotti stanno cercando di regolare il traffico e scopriamo che la causa è una manifestazione politica locale, con tanto di bandiere e comizio in corso. Non finirà mai di meravigliarci questo paese meraviglioso: l'ospitalità e la gentilezza delle genti che incontriamo, una condizione della donna così lontana da quella che apprendiamo quotidianamente dai nostri mass-media, una libertà di parola, di movimento e di manifestazione che non eravamo preparati a cogliere nel nostro viaggio.

La nostra prossima meta è Kandovan. La raggiungiamo in prima mattinata, deviando di una 30.na di km dal percorso principale verso il lago di Orumiyeh. L'ingresso è trafficato e si paga una specie di pedaggio. Lo scenario ricorda molto quello della Cappadocia. Kandovan è infatti un villaggio composto da case troglodite, di varie forme, per lo più coniche, scavate nella roccia. Salendo i ripidi sentieri si arriva ad avere lo scenario dell'intero villaggio sotto i propri occhi. La gente ci abita e ci lavora ancora, anche se, per lo più in ambito turistico.


Immagini di Kandovan. [clic per ingrandire]

Prima di ripartire compro alcuni splendidi foulard di seta, contravvenendo al proposito di procurarmi seta a Mashad e Samarcanda, per non portarmi inutilmente in giro roba che avrei potuto trovare nella parte terminale del percorso fino a Taskent. Questi acquisti a Kandovan si riveleranno, invece, provvidenziali per non rientrare a casa a mani vuote.

Riprendiamo il cammino e raggiungiamo il lago Orumiyeh. L'acqua di questo lago (come anche quella del Mar Morto) è talmente salata che è impossibile affondare e non consente alcuna forma di vita, fatta eccezione per l'artemia salina, un crostaceo molto primitivo. Esso è sufficiente per attirare in primavera un gran numero di fenicotteri. Purtroppo, come il lago d'Aral, anche per questo lago si teme una prossima estinzione, a causa della deviazione del suo unico immissario verso l'assetata Tabriz.


Uomini, donne, bambini e... bikers sul Lago Orumiyeh. [clic per ingrandire]

Attraversiamo il lungo e caratteristico ponte/terrapieno sul lago; oltre 20 km, recentemente completato. Abbiamo modo di ammirare il modo in cui la gente del luogo si organizza per utilizzare questo lago per il proprio divertimento; bagni, camminate, tende. Il caldo è notevole e il traffico di camion sul ponte è intenso.

Costeggiamo il lago per una 60.na di km verso sud-est; siamo a pochi km dal confine con l'estremo lembo est della Turchia; più avanti saremo vicini invece al confine iracheno.

Ettore e la muccaUno (o due?) di noi.
Trebbiatura 1Pausa
Trebbiatura 2Trebbiatura

Deviamo ad est per arrivare alla destinazione serale di Miyando'ab. Questa cittadina non ha molte attrattive ma per noi si trova nel posto giusto al momento giusto. Troviamo un albergo dignitoso ad un prezzo decente.

Abbiamo voglia di pizza e facciamo di tutto per trovare una pizzeria, visto che ce ne sono dappertutto. Ma qui ci va male; ognuno ordina una pizza diversa, guidati dalla traduzione del menu da parte di un  locale che ci accompagna. Scopriamo che le pizze, più o meno, non si differenziano tra loro, avendo tutte immancabilmente il solito kebab come ingrediente principale! Vabbè, anche per questa sera si è cenato con l'onnipresente kebab.

Finiamo la serata con una visita ad una sala biliardi (è di rigore mettersi in ciabatte; ce ne sono tante all'ingresso), sempre accompagnati dagli amici locali, desiderosi di esercitare il loro inglese e il loro spirito di accoglienza.

RefrigerioRefrigerio al riparo di un... cartellone
Biliardo a Miyando'abBiliardo a Miyando'ab
Hotel a Miyando'abHotel a Miyando'ab